Le civiltà Mixteca pre-colombiane e il cacao

Nell'impero azteca (1376-1520 dC) i semi di cacao era contemporaneamente sia una merce di lusso che una valuta corrente utilizzata per pagare i tributi ai quali erano assoggettati gran parte della popolazione mesoamericana. Frate Bernandino de Sahaguan (1490-1590) autore del Codice Fiorentino (1578-1580), tuttora ritenuto la fonte più accredita sulla vita materiale delle popolazioni atzeche, riporta, nel libro 10 della sua storia, che i venditori di cioccolata, spesso donne, preparavano con molta meticolosità la "bevanda dei nobili" facendo un infuso con acqua, peperoncino, fiori vari, vaniglia e miele: "lo facevano avendo cura di ottenere una schiuma superficiale". I mercanti mettevano in vendita il cacao raggruppandoli in pile a secondo dell'origine dei semi mentre quelli meno attenti alla qualità usavano diverse partite di semi talvolta contraffatti con semi di avocado o con bucce e scarti di arachidi.
Anche nelle merci di lusso i nobili aztechi utilizzavano fermagli ricoperti di polvere d'oro e chicchi di cacao.                                                                                                                                            
Lopez de Gomara, segretario personale di Cortés, riferiva che "più erano i mantelli e le zucche di cacao possedute più si era ricchi" e che "il frutto più importante di tutti, che usavano come moneta, simile ad una mandorla, che loro chiamano cacahuatl" era proprio il cacao. Tutte le civiltà mesoamericane era utilizzatrici dei semi di cacao come moneta di scambio e questo spiega perché le popolazioni nomadi, provenienti dall'altipiano centrale del Messico o dalle coste del Golfo del Messico, si dirigevano verso sud proprio per disporre di tali semi conquistando le aree di produzione spontanee del cacao.
Fino dalle prime invasioni gli Olmechi (1500 aC-200 dC) si dirigeranno prevalentemente verso le coste pacifiche dell'attuale Chapas e Guatemala per la conquista della provincia di Soconusco appendice meridionale della foresta Lacadonica in cui si ritiene siano state avviate le prime forme di addomesticamento della pianta del cacao. Saranno i Toltechi (IX-XII sec d.C.) a  conquistare le aree di coltivazione atlantiche del cacao: dall'attuale Veracruz fino allo stato di Tabasco e Champece, dove la città di Acalan dei Maya Chontal di lingua Nahuatl, garantiva con la propria flotta di canoe, il trasporto dei raccolti delle piantagioni di cacao dello Yucatan e delle  coste atlantiche del Belize e dell'Honduras. Anche i popoli non mixteca  in particolare i Maya (200 aC-1550 dC) o appartenenti alle culture Itzapan e Caribe del sud america, sono produttori di cacao: così importanti che, ad esempio, sarà il popolo Nicarao, una piccola tribù coltivatrice di cacao, a dare il nome all'attuale stato del Nicaragua.