Le origini della cioccolata

Gli europei assaggiarono per la prima volta la cioccolata nel 1519 quando l'imperatore atzeca Moctezuma accolse Cortés e la sua spedizione con un "drink" a base di cioccolata a Tenochtitlan, l'odierna Città del Messico. A quel tempo la cioccolata veniva preparata mischiando la pasta di cacao con spezie, vaniglia, sconosciuta agli europei al pari del cacao, e una piccola dose di miele. La bevanda, allora servita fredda, veniva versata in una coppa a forma di bicchiere con alti bordi per contenere la spuma.

Il tutto era ricavato dall'azione di un frollino in legno, che gli spagnoli chiameranno molinillo, che, agitando il contenuto con l'acqua, produceva una schiuma traboccante.

In origine la cioccolata era riservata alla nobilità che la offrivano alle personalità più in vista della società postclassica atzeca, tra cui i commercianti maya potcheca, veri artefici della diffusione del cacao nei grandi possedimenti dell'impero, e alla casta dei guerrieri.

Bernal Diaz, cronista dell'impresa di Cortez, nella sua Conquista del Messico, racconta che l'imperatore Moctezuma "veniva servito di una certa bevanda fatta di cacao in una coppa d'oro massiccio".

Dopo pranzo l'imperatore fece distribuire "più di duecento brocche di cacao ricoperte di schiuma" tali erano i componenti della "invincibile armata" che conquistò il più maestoso ed esteso impero del Centro America!"